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Exochorda racemosa dai candidi fiori, un arbusto da piantare adesso (novembre)

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Se si intende piantare in giardino un arbusto da fiore è interessante rivolgere l’attenzione ad arbusti meno conosciuti delle classiche e pur belle forsizie, magnolie e ortensie. Ad esempio l’Exochorda racemosa (famiglia Rosacee) è un rustico arbusto originario dell’Asia centrale giunto in Europa nella prima metà dell’800.
Exochorda racemosa, che raggiunge i 3-4 metri di altezza e i 2,5-3,5 metri di diametro, ha portamento molto espanso, ma comunque elegante e abbastanza compatto. Nei primi anni di vita cresce velocemente, producendo ramificazioni piuttosto rade, successivamente la spinta vegetativa rallenta e la pianta comincia a incurvare i rami, che conferiscono alla chioma il suo tipico aspetto.
Le foglie sono semplici, lunghe 6-8 cm, alterne e caduche, di forma ovale, con margine liscio e di un bel colore verde chiaro, acuminate alla punta; in autunno, prima di cadere, si tingono di giallo.
I fiori, riuniti in mazzetti di 6-8 unità, sono di un bel colore bianco puro e appaiono tra la metà di aprile e l’inizio di maggio. I fiori, a cinque petali e del diametro di 2,5-3 cm, ricordano, almeno nella forma, quelli dell’arancio, senza però averne lo stesso intenso profumo.
La fioritura di Exochorda racemosa è abbondante e spettacolare: la pianta appare infatti come una nuvola bianca, con i rami incurvati sotto il peso dei fiori. I boccioli, tondi e leggermente schiacciati, ricordano una perla, per questo motivo Exochorda racemosa è comunemente conosciuta nei Paesi anglosassoni come “pearlbush”, cioè arbusto di perle.
Ai fiori, in estate, seguono i frutti, capsule che maturano nel corso dell’autunno, ma che non sono particolarmente interessanti dal punto di vista ornamentale.

DOVE E QUANDO METTERLA A DIMORA

Exochorda racemosa esige posizioni di pieno sole (in modo che possa regalare un’abbondante fioritura e che il fogliame possa assumere in autunno la sua tipica colorazione giallastra) e riparate dai venti forti.
Sopporta molto bene il gelo, sino ai -20°C; per questo motivo la si può coltivare in tutta Italia.
Riguardo al terreno, Exochorda racemosa predilige suoli fertili e profondi, acidi o leggermente acidi (pH tra 5 e 6,5): non tollera invece i suoli calcarei, dove può soffrire di clorosi, cioè dell’ingiallimento delle foglie per l’impossibilità di assorbire ferro dal terreno.
Exochorda racemosa dà il meglio di sé in una posizione di primo piano in giardino, sia come pianta isolata che in gruppo con altri arbusti a fioritura primaverile (come Cornus florida Rubra Kerria japonica e Viburnum carlesii) e/o dal bel fogliame autunnale (come Amelanchier canadensis ed Evonymus alatus). Ottima associazione è anche quella che vede ai piedi di Exochorda racemosa un tappeto di Muscari armeniacum o di Scilla sibirica, bulbose dalla fioritura blu-viola, che contrasta egregiamente con quella bianca dell’arbusto. Altro interessante abbinamento si ottiene piantandola davanti a un gruppo di arbusti sempreverdi, in modo che durante la fioritura fornisca un “effetto luce” a tutto l’insieme.
Il periodo più idoneo per metterla a dimora va da novembre a febbraio, al fine di favorire un buon attecchimento e una pronta ripresa vegetativa primaverile. Questa indicazione vale naturalmente per una pianta in zolla. Nel caso di un esemplare coltivato in contenitore (vaso o mastello) è possibile effettuare la messa a dimora praticamente tutto l’anno; operando in questo modo occorre seguire la pianta durante il periodo primaverile-estivo con irrigazioni costanti.
Al momento della messa a dimora, prima di posare la pianta nella buca d’impianto occorre predisporre sul fondo – per un esemplare di 1,5 metri di altezza la buca deve essere profonda 40-50 cm e larga 50-60 cm – 5-10 kg di stallatico ben maturo, da coprire con uno strato di terra dello spessore di circa 10 cm, in modo che fornisca alla pianta i nutrienti necessari per i primi due anni dall’impianto.

COME COLTIVARLA

Nei primi due anni dalla messa a dimora la pianta non ha bisogno di alcun tipo di concimazione. Dal terzo anno in poi, invece, va concimata tutti gli anni a inizio primavera.
Riguardo alle potature; Exchorda racemosa richiede solo leggeri tagli di accorciamento dei rami che hanno fiorito, da effettuarsi appena dopo la fioritura, quando le foglie iniziano a formarsi. La potatura deve interessare soprattutto i rami più incurvati, ossia i più vecchi, utilizzando la tecninca del taglio di ritorno, che si esegue su un ramo subito al di sopra di un ramo più giovane o vigoroso.
Exochorda racemosa è assai resistente alle malattie e non ha particolari esigenze in fatto di acqua; solo in caso di prolungata siccità va irrigata, soprattutto se coltivata al Sud.

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